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MONTE ROSA SKYMARATHON & ALAGNA 2018 - VALSESIA (VC)

Sottotitolo: 
Quello che era il sogno di un uomo nel 1992 divenne storia, la storia dello skyrunning...

20/6/2018

Venticinque anni dopo la prima gara sulla vetta del Monte Rosa nel 1993, il mito ritorna il 23 giugno ad Alagna Valsesia, sulle Alpi piemontesi....

300 corridori da ben 23 Paesi correranno in coppa. Questa sfida unica ha attirato l’attenzione di alcuni dei migliori atleti del mondo, comprese le stelle dello skyrunning Kilian Jornet ed Emelie Forsberg che correranno insieme, per la prima volta, in un team misto.
 
“Il Monte Rosa è la vetta che non vedevo l’ora di scalare e adesso ho l’opportunità di farlo in gara! Farlo con Kilian sarà fantastico perché voglio provare a spingermi al limite e sono motivatissima. Voglio fare un buon tempo di salita e discesa della seconda montagna più alta d’Europa!” ha esclamato Forsberg. “Gareggiare con Kilian per la prima volta sarà divertentissimo! So anche che potrò concentrarmi solo su me stessa, visto che lui è molto più forte,” ha aggiunto.
 
Tra gli atleti d’élite ci saranno i britannici Tom Owens e Andy Symonds, entrambi esperti skyrunner, che correranno in coppia, sono candidati al podio come gli italiani Franco Collé e William Boffelli.
 
Owens ha dichiarato, “Sono felicissimo di prendere parte alla Monte Rosa SkyMarathon, che combina elementi dello skyrunning e dell’alpinismo. Sarà tutta un’avventura estremamente dura in alta quota. Dita incrociate per il bel tempo!”
 
Symonds, dopo un periodo di recupero per un infortunio invernale, è ora pronto a gareggiare. “Non vedo l’ora di tornare a correre senza cincischiare, una vera gara di montagna!” ha detto. “Dopo qualche mese fuori gioco, sto correndo di nuovo e il modo migliore per tornare in forma è divertirsi - come correre in cima al Monte Rosa!”
 
Per molti il divertimento è ben altro, ma per i 300 iscritti il divertimento comprende salite e discese faticosissime, ripidi pascoli, morene, nevai, ghiacciai crepacciati, zone esposte e un clima potenzialmente severissimo. Quest’anno le condizioni di innevamento sono inaspettatamente abbondanti, aggiungendo pepe alla sfida.
 
La gara femminile sarà guidata dalla britannica Holly Page e dall’americana Hillary Gerardi. “Sono emozionata dall’andare alla culla dello skyrunning e partecipare alla Monte Rosa SkyMarathon. Incarna davvero lo spirito dello skyrunning - dove ti muovi velocemente tra paesaggi montani fantastici - e dell’alpinismo, dove puoi condividere un’esperienza incredibile con un’amica all’altro capo della corda.”
 
Gli atleti, infatti, correranno la parte alta della gara legati per questioni di sicurezza e saranno equipaggiati con imbraghi e ramponi.
 
A vestire imbrago e ramponi per puntare al podio ci sarà anche la coppia italiana Cristiana Follador e Laura Besseghini, stelle dello skyrunning e dello scialpinismo.
 
Quattro edizioni si sono tenute tra il 1992 e il 1996. La prima edizione che raggiunse la vetta fu nel 1993 e nel 1994 i record, tutt’oggi imbattuti, furono registrati dagli italiani Fabio Meraldi e Gisella Bendotti in 4h24’ e 5h34’rispettivamente.
 
Bendotti, 55 anni di Alagna, riuscì a salire sul podio anche in gare lontane da casa in Colorado e Tibet, oltre a detenere il record di ascesa del Monte Bianco. Sarà anche lei alla partenza, facendo squadra con la nipote Sabrina Bendotti, 30 anni - un vero affare di famiglia.
 
Meraldi, in veste di ambasciatore della gara, divenne una leggenda dello skyrunning e continuò a conquistare record sul Monte Kenya, Aconcagua e Monte Bianco. Ha commentato, “Sono onorato che questa gara sia ritornata, ma con una formula attenta alla sicurezza! All’epoca non eravamo sprovveduti nell’affrontare il ghiacciaio in solitaria - erano tempi diversi ed eravamo dei pionieri! Il ricordo del giorno della gara del 1994 è ancora fresco e sento ancora le emozioni prima della partenza e tutto il contesto in cui correvamo.
 
“Voglio ricordare due momenti della gara. Il primo, quando sono arrivato vicino alla Margherita, ho sentito l’energia che la montagna mi stava dando! Ho pensato di essere invincibile quel giorno! Poi, lungo la lunga discesa, la sensazione di volare. Ero così veloce da percorrere i 3.400m di dislivello negativo in 1h10’ scarsi…
Vorrei ringraziare Marino [Giacometti] per avermi dato la possibilità di vivere tante bellissime sensazioni correndo tra le montagne!”