Categoria: 

SKYRUNNING WORLD SERIES 2010..

Maurizio Torri
15/5/2010

AD ALZARE IL SIPARIO SUL CIRCUITO 2010 SARA' ANCORA UNA VOLTA LA MARATONA BASCA DI ZEGAMA!!

Ai nastri di partenza sono attesi molti dei migliori interpreti della specialità... e diversi debuttanti. Tra questi, il bronzo europeo Giovanni Tacchini. Vi proponiamo un'intervista a tutto campo lasciataci alla vigilia di questa mitica gara!!

Dopo due buone performance sciorinate in occasione della Vertical di Cossogno (Vb) e della sky "4 Passi in Casa Nostra" (So), ora il capitano del Team Valtellina è pronto a testare gambe e condizione al cospetto del gotha mondiale della specialità. Banco di prova di assoluta eccezione sarà la SkyMarathon basca di Zegama con i suoi 42km e 195m con dislivello totale di 5472m

Corsa in montagna, skyrunning, scialpinismo... tre sport legati al mondo della montagna che ti vedono esprimere su buoni livelli. Tra questi quali preferisci e perché?

«Difficile scegliere tra specialità, diverse tra loro, ma alle quali sono molto affezionato. Le considero tutte belle e affascinanti, ma se proprio dovessi scegliere lo skyrunning è quello nel quale riesco ad esprimermi al meglio e quello dal quale ho ottenuto maggiori soddisfazioni».

Lo scorso anno hai deciso di dedicarti con maggiore convinzione alle medio-lunghe distanze guadagnando la maglia azzurra e un bronzo europeo nello skyrunning... Quali sono i tuoi obiettivi 2010?

«In primis confermarmi nella squadra nazionale, anche se so che non sarà cosa facile. Vorrei prendere parte con la divisa azzurra al mondiale a Premana, dove ho come obiettivo il provare ad entrare nella top ten. Una gara a cui tengo molto è l’Orobie SkyRaid (valida come mondiale Team); lo scorso anno ero riuscito a vincerla al fianco di Ricado Mejia e Luca Miori… Riconfermarsi sul tracciato orobico non sarebbe male. Restando in ambito di risultati, proverò ad andare a podio alla Valmalenco-Valposchiavo, Dolomites Sky Race e nel circuito nazionale di specialità».

Dopo due prove di campionato italiano sei 2° nel circuito tricolore. Chi vedi come favorito per il successo finale nel circuito italiano e quali sono le tue ambizioni i questo challenge?

«Come detto mi piacerebbe andare a podio, ma bisognerà fare i conti con un calendario ricco di gare e soprattutto con avversari di alto livello. Sono motivato e so di essermi preparato bene, ma tutto questo potrebbe anche non bastare. Tra gli avversari vedo favoriti gli atleti dell’Aldo Moro Paluzza; in primis l’attuale leader di classifica provvisoria Tadei Pivk. Non dimenticherei inoltre il fiemmese Paolo Larger».

La scorsa estate hai già debuttato in Coppa del Mondo staccando un discreto piazzamento in quel di Premana, ma domenica ti cimenterai in una delle manifestazioni più prestigiose e toste della World Series 2010. Come ti appresti ad affrontare la trasferta di Zegama?

«Ho deciso di prender parte alla prova basca, in quanto me ne hanno parlato come una gara fantastica; una gara dura ma contraddistinta dall’ottima organizzazione e da un pubblico caldissimo che tifa e sostiene dal primo all’ultimo concorrente. Ciò che voglio è fare esperienza in una manifestazione per me nuova, con un palcoscenico di altissimo livello. Ogni risultato che verrà sarà buono».

Alcuni anni fa, quasi per gioco, hai fondato una società - il Team Valtellina - poi divenuto il club italiano con il maggiore numero di tesserati... raccontaci questa scommessa vinta

«Il Team Valtellina è nato con l’intenzione di unire un gruppo di amici accomunati dalla passione dello skyrunning. Ciò che volevamo era fondare un club che ci rappresentasse e soprattutto provare a portare il nome della Valtellina in Italia e nel mondo. Devo dire che la nostra idea ha subito riscosso notevoli consensi prova ne sono i circa 70 atleti tesserati. Per una realtà come la nostra sono numeri importanti».

Gli skyrunner, sino a poco tempo fa, erano considerati corridori di Serie B o scarti della corsa in montagna. Cosa è cambiato negli ultimi 2 anni?

«Fondamentalmente il maggiore riscontro mediatico ha portato sempre più corridori di montagna di buon livello a scegliere la strada delle sky. Il movimento è quindi cresciuto inserendo gare più spettacolari, meno dure e tecniche rispetto alle classiche SkyMarathon».

Oltre ad essere una delle promesse azzurre, sei anche dirigente di una società. Quali sono i lati positivi e quelli negativi di una specialità di grande impatto mediatico, ma che ovviamente deve ancora farsi conoscere al grande pubblico?

«I lati positivi sono sicuramente la bellezza e la spettacolarità nel vedere correre gli atleti al limite del cielo, in paesaggi unici…. Uno degli aspetti negativi è il fatto che sport “minori” come il nostro, vengano oscurati da quelli più ricchi. Ciò oltre a toglierci visbilità è un grosso limite anche per l’ulteriore crescita della disciplina».

Dovessi stilare una classifica quali sono le 5 gare più belle che hai corso, quella che ti piacerebbe correre e quella che invece di sicuro non correrai mai?

«Per la top five delle gare più belle non ho dubbi: Rally Estivo della Valtartano, Giir di Mont, Dolomites Sky Race, Trofeo Scaccabarozzi e Lanzada-Poschiavo. Mi piacerebbe correre la Kinabalu, mentre di sicuro non correrò mai l’Ultra Trail del Monte Bianco».